Resistente nel tempo

e i miei amici io li ho chiamati piedi
perché ero felice solo quando si partiva...
(analfabetizzazione - claudio lolli)




sabato 10 aprile 2010

Sogni ricorrenti

Uno dei miei amici che scrive qui (non faccio nomi, il suo blog è Trib-qualche cosa eheh) mi ha dato da pensare un po' con i suoi pensieri onirici. Ai sogni ricorrenti, che alla lunga cominciano veramente a dar fastidio! Perché, cavolo, quando sono ricorrenti difficilmente sono assistere a un concerto di Claudio Lolli, o di Pierangelo Bertoli, o di Francesco Guccini, o di Fabrizio De André, o di Stefano Rosso, o di Rino Gaetano, tanto per citare quelli a me più cari. Difficilmente sono sogni paradisiaci, dove fai l'amore 10 volte al giorno. Difficilmente sono poter vedere ancora Enrico Berlinguer protagonista della scena politica. Difficilmente sono viaggiare per il mondo con mia moglie! No, i sogni, se sono ricorrenti, sono ben altro!
Nel mio caso ce ne sono due, che mi hanno dato tremendamente fastidio per anni, e che certo sono comuni a molte persone, soprattutto il primo, che per fortuna si è esaurito dopo circa 6 anni da "quella che chiaman la maturità" (tanto per citare la mia canzone preferita di uno di quelli a me più cari). Maturità che io ho pagato a suon di incubi più che di inflazione.

Questo sogno, che ha a che fare in parte con la matematica, anche se di riflesso (la matematica era l'elemento positivo dell'incubo), si è però manifestato non subito dopo gli esami, subito dopo quel 36 che credevo di aver superato agevolmente. Tanto è vero che ho vissuto subito dopo a Messina uno dei periodi più belli della mia vita con i 4 anni di università. Anni in cui studiavo quello che mi andava, cioè matematica, prendendo sempre voti alti molto agevolmente senza troppa fatica, e non quello che mi avevano imposto di studiare, cioè liceo classico. Anni in cui giocavo regolarmente a pallacanestro in serie D con mille soddisfazioni, conoscendo uno degli amici uomini più importanti che abbia mai avuto, Carmelo, pivot insieme a me (memorabili le nostre partite a scacchi)! Anni in cui suovavo la chitarra almeno 4-5 ore al giorno, in cui cantavo Guccini a una mia cuginetta di 1 anno (Nora, ora bellissima ragazza) che impazziva, e scrivevo pure canzoni, che facevo sentire solo a me stesso e a qualcun altro. Appunto. Basket, chitarra e matematica :-) Quindi nulla giustificava il nascere di certi incubi, per cui arrivai alla laurea con 110 e lode senza ricevere alcun regalo dai professori. Ma...dopo la laurea sono cominciati i "guai". Tempo qualche mese di godimento del nuovo titolo...ecco che comincio a sognare di essere nuovamente a scuola, al liceo classico!!! Ma, quel che è peggio, senza aver fatto ancora l'esame di maturità. Non solo. Avendo però la laurea in tasca! Almeno quello, per fortuna, rendeva il sogno un po' meno incubo. Ero a scuola, più grande dei miei coetanei, laureato in matematica (cosa che faceva sì che i miei compagni mi rispettassero parecchio), ma senza la licenza liceale. E gli incubi erano soprattutto dovuti al fatto che venivo interrogato in Letteratura Italiana, o in Dante, o in Storia, ma non sapevo un accidente e arrivavo sempre, durante il sogno, a un mese circa dall'esame con il pensiero che per diplomarmi avrei dovuto studiare forte, cosa che non mi andava per niente, essendo già laureato. Come dicevo questo incubo, iniziato a 23 anni dopo la laurea, si è per fortuna esaurito prima che ne compissi 30. Però mi ha rotto i coglioni da morire!!!
Il secondo sogno ricorrente ha a che fare col basket. Io sono sempre stato molto lento nel vestirmi, soprattutto nel mettermi le scarpe allacciate. E da qui parte il tutto. L'incubo è iniziato più o meno in contemporanea con l'altro, ma quando questo stava per finire. E' stato un po' meno ricorrente, nel senso che è durato sì circa 5 anni (fino a 33 anni circa), ma con una cadenza molto più diradata. Facciamo circa una volta ogni due mesi (mentre l'altro era almeno due volte al mese, che palle). Il sogno consisteva sempre nel non riuscire a giocare tutta la partita perché arrivavo in ritardo! Ma non per colpa mia, bensì perché succedeva sempre qualcosa prima. Una volta si forava una ruota della macchina, una volta l'autobus non passava (questo è successo spesso a Messina, ma io poi mi facevo 4-5 chilometri a piedi e raggiungevo lo stesso la palestra), una volta c'era traffico, una volta si allagava casa, eccetera eccetera... E così arrivavo in palestra sempre quuando il primo tempo era appena iniziato. Ma è qui che l'incubo faceva i danni maggiori! Per dirla alla Jannacci, "El purtava el scarp el tennis"! Già proprio loro! Cazzo, non si volevano allacciare manco a morire. O i buchi non si trovavano, o erano ricoperti da stoffa, o i lacci si spezzavano e non si riusciva a riannodarli, o una delle scarpe non entrava, insomma succedeva di tutto con quelle scarpe. E il risultato era quasi sempre che mi toccava entrare nel secondo tempo, quando andava bene all'inizio, ma a volte anche a tempo inoltrato. Appunto, un incubo!
Per fortuna non c'è stato nessun incubo ricorrente col terzo elemento, la chitarra. Probabilmente perché alla chitarra sono legati solo momenti belli della mia vita.
Un abbraccio a tutti voi amici, e grazie per aver avuto la pazienza di arrivare fino a qui :-)
Nico

16 commenti:

  1. Ti giuro, anche a me capita spesso di sognare di dover tornare al Liceo, pur avendo la laurea in tasca. Terribile.

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  2. Beh dai, questa cosa è anche bella...visto che abbiamo trovato un'altra cosa che ci accomuna :-) Come se fosse solo quella eheheh...
    Se ti dicessi cara Tonks che quel 36 scaturì da un tema di italiano sul parlamento europeo che ovviamente io, molto ingenuamente (ma non me ne sono assolutamente mai pentito e lo rifarei mille volte uguale!), scrissi nettamente da uomo di sinistra, beh, ti verrebbe da metterti le mani nei capelli, soprattutto perché a quel tema mi misero 1. Un regime! Non considerarono che io prendevo normalmente 7 allo scritto di Italiano! E infatti quell'anno ci fu una commissione, compreso il membro interno, sfacciatamente fascista (all'orale insistettero con D'Annunzio, pensa un po'). Mi salvò dalla bocciatura la presidente di commissione, professoressa di...matematica ovviamente! :)

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  3. Ahah! che sogni fantasiosi! Nei sogni la matematica è un'opinione visto che si può essere laureati senza avere la maturità!
    I miei incubi invece erano proprio i compiti in classe di matematica o di fisica!
    A parte questo condivido i tuoi gusti musicali e ovviamente le idee politiche.

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  4. Nico il sogno del basket e' davvero un incubo incredibile! Scarpe che non si allacciano mai... Io prima o poi spero di sognate almeno una volta un Berlusconi che chiede scusa, ma la vedo difficile anche per il sogno!
    Ah tanto per la cronaca quella che intendi tu e' anche la mia canzone preferita di guccini!
    Un saluto

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  5. forse ti rivedevi a scuola già laureato perchè dovevi (o volevi) insegnare?
    e non riuscire a giocare... chissà che frustrazione!
    invece il mio sogno ricorrente (tuttora) è andare ad abitare in una casa che so abitata da altri, ma non riesco ad incrociarli mai... sarà perchè nella mia vita ho fatto 8 traslochi (nell'arco di trent'anni contando da quando, finita la scuola, mi sono sposata&separata)?

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  6. Vi ringrazio tutti e quattro per aver letto questo mio "delirio", che però è Nico in persona, e per aver sentito la voglia di scrivermi qualcosa! Vi sento tutti e quattro molto vicini.

    Angie! Ma sei una psicologa per caso? Come hai fatto? Sì, in effetti hai colto nel segno sul fatto che insegnare sarebbe stata la mia passione, e che sicuramente è il mestiere che avrei voluto fare nella mia vita. Ma non mi è andata comunque così male, perché ho avuto la fortuna di occuparmi di informatica, che era la mia seconda scelta. Non a tutti va bene così.

    Caro Ernest, sarebbe bello poter fare quel sogno che dici, anche se non ricorrente...ma è, come dici tu "berlutopia". Invece, non ci crederai, ma me lo sentivo che la canzone in questione era anche la tua preferita, e per questo vorrei che tu leggessi questo mio vecchio post di qualche annetto fa:
    http://digilander.libero.it/franz74/adozioni/eskimo.htm

    Matteo ciao, mi è piaciuto molto il tuo post sul federalismo, sei veramente bravo, sia nell'analisi storica e sia nella maniera di porla, e ora capisco perché la matematica ti faceva dannare, perché scrivi veramente benissimo e quindi sicuramente il tuo orientamento era di tipo umanistico!

    Un abbraccio, a presto
    Nico

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  7. Dai, che hai recuperato alla grande! Io invece trovai tra le quattro tracce un tema terrificante: la matematica e la poesia sembrano agli antipodi, ma in realtà la matematica è la più sublime delle poesie", ho evitato e scelto la frease di Pavese, ho evitato di esprimere il mio "disappunto". Ultimamente sogno la manutenzione del mio acquario u_u.

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  8. Hahahaha NICO..che sonni tormentatiiii!
    Il mio sogno ricorrente è che perdo tutti i denti.
    Ma 'na roba allucinante..devo mettere immediatamente la mano davanti alla bocca per far sì che non vadano a terra. Poi corro a nascondermi perchè non voglio che mi si veda senza la dentiera.
    Il libro dei sogni sostiene che la caduta dei denti sia presagio di morte di parenti. Eh..com'è naturale, negli anni, di persone care ne ho perse, ma MAI, per fortuna, dopo aver fatto quel sogno ;)
    Abbraccioneeee :)))

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  9. Brutte storie, i sogni ricorrenti. Anzi, come giustamente dici tu, gli incubi ricorrenti. Io ho quello in cui devo rifare il militare, unico imbecille al mondo, per un errore del sistema che non riconosce che l'ho già fatto! E poi anch'io devo rifare la maturità, ma non ho studiato un cazzo, sono indietro in tutte le materie dall'inizio dell'anno, a volte non solo materie vere e importanti, ma anche materie improbabili e assurde tipo "cucito" (?!?!?! :D)

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  10. Ciao Nico! Che belli però i tuoi 4 anni di università e realizzazioni! Anche io ho l'incubo ricorrente di dover rifare la maturità, ma il mio terrore era la matematica! Tutti gli anni a giugno, quando escono i testi d'esame con lo studio di funzioni e integrali, mi chiedo come abbia fatto...per il secondo incubo, dovevi mettere le scarpe col velcro!!Mio figlio, 14 anni, le tiene sempre allacciate per non doverle legare e slegare...
    Un abbraccio, buona giornata!!!

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  11. p.s. L'altra sera, guardando la Litti, abbiamo fatto la Ola sul divano!! (cani compresi)

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  12. Il primo è anche un incubo ricorrente mio... e sono scioccata che ti abbiano messo 1 per le idee! che cosa vergognosa!!

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  13. Ciao! vedo che avevo già commentato l'anno scorso... comunque il non riuscire ad allacciarsi le scarpe mi sembra un incubo davvero fastidioso!! :)

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  14. ps ho appena scritto un post solo sulla maturità (incubo decennale) :)

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  15. Io al liceo ci sono tornata davvero due anni fa, per riabbracciare il mio unico amatissimo professore di storia e filosofia e disprezzare con lo sguardo tutti gli altri che mi avevano messo i bastoni tra le ruote.
    A differenza tua, non sono laureata con 110 e lode, dunque non ho titoli da sbattere loro in faccia, ma vivo di scrittura e già questo basta per far arrabbiare la mia insegnante di lettere che sosteneva dovessi cambiare ambizioni, visto che non ero particolarmente portata.
    Pensa che in quarto liceo partecipammo entrambe ad un concorso di poesia. Io vinsi il terzo posto, lei nulla. Quindi il suo odio si fece ancora più forte. Ma anche qui, che ridere. 😉

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    1. Ahahahahahahah mi hai fatto ammazzare del ridere, soltanto a pensare la faccia della tua ex prof 😜😂😂😂😂😂 Me la vedo la faccia dei prof quando sei andata! Ho sorriso leggendo, perché sai anche per me il professore di storia e filosofia è quello che ricordo con più affetto, forse anche più della prof di matematica, della quale comunque conservo un bel ricordo! Grazie per aver commentato 🤗

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